il progetto

La barchetta rossa e la zebra 

Carcere, famiglie e rete territoriale in viaggio verso luoghi e percorsi innovativi contro la povertà

 

Il progetto si rivolge a bambini 0-6 e alle relative famiglie con un componente detenuto nelle Case Circondariali di Marassi e Pontedecimo, in situazione di grave vulnerabilità sia per l’alto livello di esclusione sociale (povertà, clandestinità, tossicodipendenza, devianza) sia alla specifica condizione di reclusione di uno dei componenti. Ufficialmente si contano 90 famiglie con bambini 0-6, ma con una stima di sommerso elevata.
I primi anni di vita sono cruciali per lo sviluppo psicofisico del minore e, contemporaneamente, per l’avvio e il rafforzamento dell’identità genitoriale. La detenzione porta a situazioni di separazione, rottura, allontanamento – in prevalenza dal padre –, che possono avere conseguenze gravi. Rischi analoghi derivano da esperienze precoci degli ambienti carcerari e della detenzione di un genitore, non opportunamente accompagnate. Tale realtà è ulteriormente aggravata: 1) dalla carenza di spazi per l’accoglienza e la cura dei bambini e delle loro famiglie nelle due Case Circondariali, evidente al momento dei colloqui: gli spazi e i luoghi che precedono, ospitano e seguono i colloqui sono sottoposti a regole e tempi non a misura di bambino, risultano in alcuni casi fatiscenti e rispondono solo a necessità di sicurezza; 2) dall’assenza di un presidio nella Città di Genova che possa dare continuità di supporto alle famiglie anche dopo il momento dei colloqui.
Rispetto alle attività già in corso nelle due Case Circondariali, il presente progetto intende non solo creare le opportune sinergie con lo SP.IN. con focus sulle famiglie con figli 0-6, ma anche aprire uno sportello analogo con CEIS su Pontedecimo. L’obiettivo è sempre quello di aumentare le possibilità di intercettare il sommerso e potenziare le possibilità di presa in carico. Stessa attenzione alle possibili integrazioni sul sostegno alla genitorialità verrà riservata al progetto “La rete che unisce”, così come alle attività di arte-terapia e teatrali a Pontedecimo. Il progetto intende intervenire in un spazio e in un tempo (le aree di accoglienza, la sala d’attesa, il percorso dalla sala d’attesa alle sale colloqui e le sale dei colloqui), attualmente non presidiato, inadeguato o non sfruttato nelle sue potenzialità rispetto alle necessità di famiglie con bambini 0-6. A titolo d’esempio, nel caso di Marassi i figli dei detenuti nell’attesa del colloquio, che può durare un’ora, giocano da soli, per strada, e le famiglie si appoggiano al bar vicino per qualsiasi necessità, compresi i servizi igienici. La riqualificazione degli spazi non è solo materiale.
Il progetto, anche grazie alla consulenza di Paola Cavazzoni di Reggio Children Srl, intende trasformare tali spazi e tempi da “non luoghi” a luoghi dotati di un senso e di una funzione, che va dall’accoglienza, all’informazione, al gioco fino all’ascolto e all’erogazione di servizi di accompagnamento e di sostegno alla genitorialità (empowerment, consulenza pediatrica ecc.). Operatori, agenti di polizia penitenziaria e volontari verranno opportunamente formati per gestire al meglio la relazione e gli spazi. Gli interventi educativi includeranno, fra le altre, azioni sull’espressione verbale e non-verbale, il tempo di gioco adulto-bambino (agevolando ove possibile la presenza di entrambi i genitori), sulla pedagogia emozionale, le funzioni genitoriali, l’ascolto e la presa in carico. L’accesso ai servizi educativi territoriali sarà sviluppato sfruttando il momento dei colloqui già dalla loro prenotazione, per intercettare bisogni inespressi, orientare alle migliori risposte che il territorio di Genova è in grado a oggi di fornire a riguardo, anche accompagnando le famiglie nei primi passi verso tali servizi in quanto decisivi per la loro fruizione. A tal fine, verrà inoltre attivato uno sportello nel centro storico di Genova, quale punto di ascolto e di orientamento territoriale che costituisca un presidio di riferimento per necessità che emergessero prima e dopo i colloqui.

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