Il Centro Antiviolenza Mascherona lancia “Soffia via la violenza”

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Il Centro Antiviolenza Mascherona lancia “Soffia via la violenza”

Una campagna di sensibilizzazione delle volontarie del Servizio Civile per i giovani.

locandina soffia via def

Genova, 7 Marzo 2016 – In occasione della festa della donna, Il Cerchio delle Relazioni – Centro Antiviolenza Mascherona lancia “Soffia via la violenza”, la sua prima campagna di sensibilizzazione rivolta specificatamente alle nuove generazioni.

L’iniziativa è organizzata dalle volontarie del Servizio Civile Nazionale che, accompagnate dalle operatrici, andranno in scuole e università: obiettivi sono parlare ai loro quasi-coetanei dei servizi di fuoriuscita dalla violenza e spronarli a guardare con occhio critico le loro relazioni per poter prevenire la violenza stessa.

Soffia via la violenza” è volutamente un messaggio provocatorio: basta un soffio per uscire dalla violenza? “Ovviamente no – afferma Elisabetta Corbucci, coordinatrice della cooperativa Il Cerchio delle Relazioni – ma riconoscere e reagire subito alle sue prime avvisaglie è un soffio rispetto al peso di dover uscire da una situazione di violenza perpetuata negli anni”.

Secondo le volontarie, è necessario parlare con le ragazze e i ragazzi giovani per diffondere la cultura della parità: ci vuole un cambiamento sociale per sconfiggere un problema sociale. E la violenza di genere ne è un esempio. “Confrontandoci tra noi, ci siamo accorte che spesso quando si parla di violenza e di rapporti tra i generi si dà per scontato che siano problemi superati per le giovani generazioni. Erroneamente si pensa che le ragazze di oggi vivano rapporti paritari. Però da quella che è la nostra esperienza diretta risulta che non è così”. Proprio dai dati del Centro Antiviolenza Mascherona, che le volontarie hanno analizzato e presentato, è emerso che negli ultimi due anni il numero di giovani donne che si sono rivolte al centro è quasi raddoppiato. Un dato che le ha fatte riflettere molto, spingendole a decidere di andare nelle scuole e in università per cercare di far emergere il sommerso e prevenire nuovi casi. E ci andranno portando con sé il materiale comunicativo che hanno prodotto – anch’esso volutamente provocatorio: una locandina dai colori chiari, che vuole trasmettere leggerezza. “Cerca di contrastare il tipo di rappresentazioni alle quali siamo ormai tutte e tutti assuefatti: la donna sola, picchiata, disperata e che non sa come reagire” – affermano le volontarie. “Ciò che vogliamo trasmettere, al contrario, è senso di fiducia nelle proprie capacità e risorse interiori rappresentando l’azione di una giovane donna che diventa protagonista del suo cambiamento.”

A questo link è possibile leggere il rapporto sull’analisi dei dati realizzato dalle volontarie.

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